sabato 4 aprile 2009

3 Aprile 2009...-2 giorni alla Maratona di Parigi




Per deliziare i vostri fini palati ho deciso che non dovrete aspettare un anno per leggere le mie avventure di runner…quest’anno vi delizierò con ben due maratone…la prima di queste è Parigi…la seconda sarà a fine ottobre..Venezia.

Sono a Parigi, sono le 23:48 del 3 aprile e fra poco meno di 36 ore mi accingo a correre la mia terza maratona…prova del fatto che il detto “non c’è due senza tre” è assolutamente valido…

Ci eravamo lasciati lo scorso novembre con un tempone di 4 ore – 8 minuti – e rotti…siglato nella 39esima New York City Marathon.

Che ne sarà della gara di domenica?

Non ho particolari obiettivi per questa gara di primavera, o meglio, l’obiettivo principale, che è quello per cui ho iniziato a correre, è divertirmi ed arrivare al traguardo con il sorriso sul volto...e potermi godere la serata con la medaglia al collo per le vie di Parigi.
L’inverno non è stato particolarmente propizio, il tempo avverso ha influenzato la regolarità degli allenamenti, così come l’influenza che mi son preso dopo 10 anni, così come l’estrazione del dente del giudizio e la distorsione al piede…a volte mi domando come posso essere qui…ad accingermi ad affrontare questa terza fatica…eppure sono convinto che possa essere una nuova esperienza di crescita…e che sarà la testa a fare ciò che il corpo non riesce a fare…forse troverò in questa Maratona le risposte che sto da mesi cercando? Vi chiederete quali...non lo so…ma tutti noi cerchiamo sempre delle risposte a delle domande che non ci siamo nemmeno mai posti. Mi piace essere criptico questa sera…sarà anche per le 20 ore consecutive di veglia.

Che abbiamo fatto oggi? Sveglia ore 4, partenza da Malpensa ore 7, arrivo a Parigi ore 8, arrivo all’hotel ore 10:30…posiamo i bagagli e via ad Eurodisney.
Eurodisney è come una fiaba (guardate le foto in attachement), un posto incantato dove il mondo è una sorpresa continua e in cui tutto è possibile. Grazie a Donatella e Giuseppe, miei compagni di divertimento…grazie per essere tornati bambini per qualche ora e aver lasciato fuori dai cancelli la quotidianità.

In serata ci siamo incontrati con il resto del gruppo, che si era sparpagliato dentro al parco, e abbiamo cenato in un ristorante greco del quartiere latino…

Titolo del giorno: “Domenica si corre la maratona di Parigi”
Sottotitolo:”AH AH AH AH AH” ☺

Buonanotte…mi si chiudono gli occhi. A domani…

P.S. Il bambino nella foto è Evan, il figlio di Julia...mia amica ed allenatrice

mercoledì 5 novembre 2008

E' fatta !!!




4:08:26
Primato personale !!! 42 minuti meno rispetto al record precedente !!!

Straordinaria....è solo la mia seconda maratona (e pure la prima è stata qui a New York), ma posso dire che questa è la Maratona "più straordinaria del mondo"...per il tipo di percorso: saliscendi che a lungo andare si sentono nelle gambe, paesaggio e, soprattutto, la partecipazione del pubblico...2 milioni di persone ad incitarti in ogni momento, che ti consentono di rilanciare l'azione quando la fatica si sente nelle gambe.

Ore 7: siamo già alla partenza sul Ponte di Verrazano. Fa freddo...sembriamo tutti dei piccoli Yoghi avvolti in felpe, giacche a vento e coperte. La partenza di gran parte del nostro gruppo è fissata per le 10:20...

Ore 10:20: sulle note di New York New York parte la corsa...42 km davanti da bersi tutti d'un fiato. Staten Island,Brooklyn,Queens,Bronx e Manatthan sono i quartieri che attraverseremo... guardiamo l'orizzonte dall'altro del ponte di Verazzano e vediamo la skyline di Manatthan con i suoi famosi grattacieli. Dobbiamo farne di strada...laggiù in fondo sono piccoli piccoli...e ti viene da esclamare "Mamma mia"... al sol pensiero che arriveremo fino là.

I primi 10 km corrono via senza nemmeno accorgersi, tanto si è presi da tutto quello che accade intorno a te. Ho avuto pure tempo per fare dei piccoli filmati che potete vedere nella mia pagina in facebook. Oltre che a correre sei impegnato a dare il cinque alle centinaia di bambini a bordo strada e a sentire i complessi musicali disseminati lungo le strade.
54'55'' il passaggio al 10 km.

1 ora 55'53'' è il passaggio a metà gara. Dove normalmente il più delle volte si finisce...qui è solo la metà. La gara fila via liscia liscia. Non sento la fatica nè tantomeno penso che davanti a noi ci sono ancora 21 km.
Sto aspettando con ansia il temuto Queensboro Bridge, più di 1 miglio di ponte...è lì che lo scorso anno ho rallentato fino quasi a fermarmi per l'infortunio alle ginocchia che mi tormentava da due mese. Da quel ponte, situato al 25° km, non si va più avanti solo con il fisico ma soprattutto con la testa.
Ed il Ponte arriva...duro come non mai...me lo bevo tutto d'un fiato. Dove lo scorso anno camminavo, quest'anno supero chi cammina.
La fine del ponte mette i brividi - curva secca a sinistra - ed improvvisamente sei accolto dal boato di migliaia di persone che ti stanno aspettando. Roba da brividi solo a pensarci...gli occhi luccicano...potete vedere il video di questo momento sempre nella mia pagina di facebook.

Tutto vola via tranquillo fino al 30° km, dove giro in 2:46':17''...con un tempo di proiezione finale attorno alle 3 ore e 53'.

Da questo momento comincio ad accusare i primi segni di fatica. Preso dall'entusiasmo ho corso troppo veloce le prime 3 ore...10''/15'' in meno al Km rispetto alle previsioni...le gambe si fanno dure...voglio finire entro le 4 ore e 10'...stringo i denti, rallento...i km fino al 40° sono i più duri...

Al 40° mi rendo conto che l'obiettivo delle 4 ore e 10' è raggiunto e allora decido di godermelo...saluto il pubblico...braccia in alto....testa in alto...incamero ogni emozione che sto vivendo...accolgo dentro di me le emozioni di 2 milioni di persone che gridano ai lati della strada e ti dicono con sguardo di ammirazione che ormai è fatta !!!

Ultimo miglio: l'apoteosi...un grido unico, intenso...il pubblico sembra una persona sola...muovono le loro braccia in alto, allungano la mano per darti il cinque, sorridono come se fossero persone conosciute da una vita...ti sospingono al traguardo....fino a quando mancano 400 yards...e lì, improvvisamente...nonostante il tifo...sei solo con te stesso...vuoi goderti l'ultimo minuto di questa fatica. Vedi in fondo il traguardo. Ti sistemi la maglietta. Capisci che ce l'hai fatta...anche questa volta...porti di nuovo l'emozione dentro di te...per non dimenticarla e poterla poi utilizzare in futuro, quando ne hai bisogno. E' un'emozione mista di felicità, costanza, impegno, sogno, soddisfazione, tenacia, successo, onestà, sofferenza...quante altre cose si possono realizzare, oltre ad una maratona, facendo affidamento su queste qualità. INFINITE !

Ed INFINITE sono le lacrime quando passi sotto la linea del traguardo, con le braccia alzate...mi chino a baciare la strada, come Gelindo Bordin vittorioso al traguardo dell'Olimpiade di Seoul 1988.

Ti mettono la medaglia al collo...e poi cammini assieme agli altri finisher a prendere il sacco con gli indumenti di ricambio. C'è silenzio in quei 20 minuti di cammino...non ricordo le sensazioni...ma solo il gran male alle gambe e la voglia di una doccia calda, un'ora di sonno e poi una cena fatta di tutte le schifezze che non abbiamo mangiato in questi mesi.

4:08:26

Grazie per avermi seguito anche quest'anno in questa avventura (anche voi siete arrivati al traguardo con me).

Un abbraccio,

Alessio


domenica 2 novembre 2008

Sabato 1 Novembre

Ci siamo !!!

Sono le 21:18 del 1 novembre, fra poco più di 12 ore saremo al via della Maratona di New York.
Questa sera ricca cena a base di carboidrati dopo una giornata che doveva essere di assoluto riposo ma che abbiamo passato in giro per i negozi della ricchissima 5th Avenue (pensavamo di stancarci di meno, dato che si trova a due passi dal nostro hotel, ma così non è stato).

Sono le 21:20, siamo appena rientrati e l’atmosfera, a differenza di ieri sera è tranquilla, quasi di attesa. I giorni del sabato del Villaggio sono passati ed ora è ora di lasciare spazio alle speranze di 38.000 runners. Nel corridoio che conduce alla mia stanza c’è un silenzio surreale, alcune porte hanno il cartoncino “non disturbare” appeso fuori. Tutto tace. Ho appena terminato di preparare il materiale da gara: abbigliamento, creme, cerotti, orologio, maglione e giacca vento per arrivare caldi alla partenza. Le scarpe sono ferme ai piedi del letto, sono pronte anche loro per questa nuova sfida che ci attende. La sveglia è per le 4:45, alle 5:30 l’autobus parte direzione Ponte di Verazzano dove arriveremo per le 7. Il via della gara alle 10:20 (16:20 ora italiana).
Quest’anno vado per scendere sotto il muro delle 4 ore. I segnali sono al momento confortanti.
3h59’59’’ è l’obiettivo…poi vedremo domani cosa accadrà…42 km sono sempre un’incognita perché non sai come il tuo corpo reagirà. L’ostacolo più grande attorno al 25° km, il Queensboro Bridge…1 km di ponte in salita con i venti che soffiano e ti tagliano il viso. Da lì si va avanti con la testa.

Sono le 21:32, non so nemmeno quello che ho scritto qui sopra, e non ho nemmeno voglia di rileggerlo. Comincio a sentire le emozioni della gara. Un altro anno di allenamenti è passato.1600 km percorsi (Monza, Badia, Milano, Croazia, Ungheria, Ferrara, Roma, Latina, Verona…), la soddisfazione di essere qui di nuovo, preparato come non mai, è grande.

Ora, dato che sono un po’ troppo discorsivo, e mi sembra anche di parlare con toni un po’ troppo epici, vi auguro la buonanotte…e…vi incito a collegarvi domani sera sul tardi o lunedì mattina…per seguire il racconto della gara.

Buonanotte,

Alessio

P.S. Titolo della giornata: “Quest’anno sono veramente sul pezzo” ☺

sabato 1 novembre 2008

Diario di Bordo - Venerdì 31 Ottobre


Buon pomeriggio a tutti,

troppo stanco ieri sera per scrivere…New York è talmente grande che, basta che tu faccia due cose, e un giorno se ne è già passato. A dir la verità sembra che nemmeno sia esistito ☺

Ieri giornata primaverile, tanto da poter uscire solo in maglione…e…soprattutto…giornata di Halloween. E’ incredibile come la città viva questa festa…milioni di persone in maschera in giro per la città dirette in gran parte al Greenwich Village per assistere e partecipare alla tradizionale Parade con tanto di carri allegorici.

Cosa abbiamo fatto oggi?

Tradizionale visita al World Trade Center per vedere come procede il recupero della zona e poi pomeriggio dedicato alla crescita culturale visitando il Moma, Museum of Modern Art.
58.500 metri quadri disposti su sei piani, un vero e proprio universo artistico di più di 10.000 pezzi. Capolavori di maestri quali Patisse, Picasso, Cezanne, Pollock e molti altri. Cinque le sezioni: pittura e scultura, architettura e design, disegni, stampe e libri ilustrati, film e media.
Suggerisco di passare di qui il venerdì per usufruire dell’entrata gratuita ☺

In serata cena ad un ristorante messicano con Marco e Fabio, due cari amici italiani qui in questi giorni per lavoro, Giampiero, l’emigrante di successo – da 3 anni qui a New York, e Pia, un’amica di Marco che insegna economia all’Università di New York.

Non c’è molto altro da raccontare oggi…e nemmeno foto interessanti da pubblicare.
Per non perdere le buone abitudini inserisco una mia foto scattata subito dopo aver ritirato il pettorale sotto il cartello che indica il numero di ore alla partenza della maratona.

Sensazioni di oggi? Il venerdì, come lo scorso anno, è particolare. Sei qui già da un paio di giorni e ancora due ne mancano alla Maratona (ovviamente con la M maiuscola)…a volte ci dimentichiamo il vero motivo per cui siamo qui…fino a quando qualcuno non ce lo fa notare…eh si stenta a crederlo ☺

L’hotel si sta riempiendo sempre più di Runners. Siamo ora probabilmente al completo e lo si nota dal via vai di gente nella hall e dalla confusione nelle zone comuni. Rumore, divertimento, allegria…la Maratona è ancora lontana nelle nostre teste…ma domani non sarà così.

Titolo del giorno: “Perché siamo qui?” ☺

A stasera con il resoconto del sabato,

Alessio

venerdì 31 ottobre 2008

New York 2008...Il Ritorno !!!






Buongiorno a tutti,

e bentornati…dopo un anno su questo Blog…che pare essere nato solo per raccontare le fantastiche avventure a New York nei giorni immediatamente precedenti alla Maratona..ed immediatamente seguenti.

E’ passato un giorno e mezzo dal nostro arrivo e la sensazione è che New York sia al centro del mondo in questi giorni..e se lo è New York, al centro del mondo c’è anche chi in questo momento è a New York.
E’ difficile sentirsi al centro del mondo. Non so spiegare come...ma questo è quello che si respira in questi giorni.
Tutta la città si sta preparando ad accogliere 40.000 maratoneti, ognuno con la propria sfida personale da vincere. La storia della maratona di New York non è solo la storia di quei 4 o 5 runner che si contenderanno il primo posto, ma è la storia personale di ognuno di noi. Ogni piccolo runner ha e sente una sorta di grande intimità con questa città, con i suoi rumori, con i suoi profumi…sembra quasi una storia d’amore, ma di quelle che non finiscono mai ☺

E dopo queste righe di grande poesia (il fuso orario si fa sentire ancora un po’), passiamo alla narrazione di queste prime 36 ore.

Mercoledì 29 ottobre.
Arrivo in hotel alle ore 17. Alloggiamo all’Hilton New York all’incrocio fra la 6° Avenue e la 53 Strada. Quest’anno l’hotel è decisamente migliore dello scorso anno (la camera è grande quanto una sala conferenze). Pare che i Presidenti degli Stati Uniti, quando vengono a New York, alloggino qui. L’hotel è anche il quartier generale dell’organizzazione.
Dopo la sistemazione con un gruppo di prodi eroi (Giuseppe e Mario), riusciamo ad entrare al Madison Square Garden per vedere la prima partita stagionale dell’NBA: New York Knicks contro Miami Heat. Il Madison Square Garden è un salottino da 17.000 persone e la partita è uno spettacolo. Vincono i Knicks (la squadra allenata da Mike D’Antoni e dove gioca il 18enne milanese Danilo Gallinari, al suo primo anno qui in America).
Dopo la partita, torniamo stremati all’hotel. Sono le 23…ma è da 24 ore che non dormiamo.

Giovedì 30 ottobre.
Sveglia all’alba e alle ore 8:30 consueta rifinitura mattutina al Central Park.
Ormai i giochi sono fatti…non c’è più tempo per recuperare per chi non è in forma. La sgambata di oggi serve per goderci il Parco, recuperare dal fuso e sgranchirci un po’. Durante il nostro allenamento incrociamo Paula Radclife, vincitrice lo scorso anno della Maratona e primatista mondiale. In mattinata andiamo poi a ritirare i pettorali al Javits Center, a seguire passeggiata al caratteristico Molo 17 dove si può ammirare il Ponte di Brooklin. E’ quasi ora del tramonto ed i colori di questa zona sono fantastici.
La serata si conclude al Katz Delicatessen, posto celebre per aver accolto Harry e Sally durante il loro viaggio verso New York (è stata girata qui la “mitica” scena del film Harry ti presento Sally).
Ora siamo rientrati da poco…e prima di dormire…per un impegno che mi sono preso con tutti voi…e direi anche per scaramanzia (dato che lo scorso anno scrivere mi ha portato bene) vi ho aggiornato di questi primi due giorni.
Domani è Halloween…la città si sta preparando ad accogliere milioni di maschere e milioni di colori diversi.
Domani mancano 3 giorni alla Maratona…la città si sta preparando ad accogliere 40.000 runner di 40.000 colori diversi.

Questa giornata del nostro viaggio si chiama: “Ma veramente domenica correrò la mia seconda maratona?”.

Buonanotte,

Alessio

lunedì 5 novembre 2007

Lunedi 5 Novembre 2007


4:51:11 !!!!

Vi parlero' della gara nel post di domani !
Grazie per avermi seguito in questi giorni.

Un abbraccio e a presto,

Alessio

domenica 4 novembre 2007

Sabato 3 Novembre 2007



Sono le 22:30. Fra meno di 12 ore scatterà la Maratona di New York. La più bella, conosciuta ed importante Maratona del mondo…ed io sarò finalmente sulla linea della partenza.
Anche oggi le emozioni sono cambiate, soprattutto in serata.
Nell’hotel non c’è la confusione dei giorni precedenti. Tutto pare ordinato. Tutto tace. Sembra quasi che la Maratona dei 40.000 abbia lasciato spazio all’individuo che, rinchiuso nella sua solitudine, comincia a cercare dentro di sè la motivazione, la serenità, la grinta per affrontare una sfida che pochi hanno il coraggio di tentare.
Anche per me vale lo stesso. Ho appena finito di preparare in silenzio il mio completo per la gara di domani. Ho attaccato il pettorale alla canotta. Ho preparato le calze, le scarpe ed il sacco gara da portare domani alla partenza. Doccia. E poi cominciano tutti quei piccoli rituali (crema e massaggio su piedi, ginocchia e gambe) che servono per far capire al tuo corpo quanto lo ami e che quello che vivrà domani non è un accanimento nei suoi confronti, ma un modo per valorizzarlo, per renderlo fiero di essere “il mio corpo”, anche per ringraziarlo…di avermi portato fin qua.
Ho voglia di celebrare il successo… mille volte mi sono visto tagliare quel fatidico traguardo dopo 42,195 Km…mille volte mi sono visto alzare le braccia al cielo…mille volte mi sono visto sorridere tagliando il traguardo…e mille volte ancora mi sono visto passeggiare per New York la sera, con la medaglia al collo…con la fierezza di essere stato “uno dei pochi”. Domani è già qui.
Ho ricevuto molte email ed sms in questi giorni: Mamma, Papà, Giorgia, Simona, Julia, Katia, Paolo, Vito, Loretta, Beppe, Laura, Barbara, Maggie, Paola, Marco, Patrizia. Grazie. Vi porterò con me al traguardo.
Non riesco a raccontare quello che ho fatto oggi qui…per la mia testa, ora, passa solo quanto ho scritto qui sopra.
A domani sera…augurandomi che arrivi presto presto J

Questa giornata del nostro viaggio si chiama: Divertiamoci !!!